L’artigianato contemporaneo è uno dei settori che più mi piace osservare, quello un po’ da cui sono partita e che periodicamente incrocia di nuovo il mio percorso.
Stavolta sono incappata (grazie a una bella e interessante e-mail) nel progetto di TA-DAAN, che prima di tutto ha un elemento di novità assoluto in questo mondo dell’artigianato contemporaneo che – diciamocelo – spesso se la canta e se la suona, restando dentro una bolla.
Qual è questo elemento di novità? Beh, il fatto di avere le idee chiare, di essere partiti decisi e di definirsi una media company, che ha trovato (per ora) il suo modello di comunicazione su Instagram.
Le informazioni che trovavo online sui founder erano relativamente poche, così ho pensato di chieder loro un’intervista. Leggila tutta d’un fiato!
Ciao ragazzi, come è nato TA-DAAN? Qual è stata l’ispirazione?
TA-DAAN è una startup nata a dicembre 2018 dall’idea di cinque ragazzi – Roberta Ligossi, Tommaso Migliore, Costanza Tomba, Sara Pianori e Valeria Zanirato – di ripensare il ruolo dell’artigianato contemporaneo, raccontandolo in chiave pop e innovativa.
In risposta ad un mondo sempre più automatizzato e standardizzato, la startup vuole essere uno spazio digitale in cui ridefinire l’artigianato da “metodo di produzione” a potente “strumento di diffusione” di valori di cui, mai come oggi, abbiamo bisogno: creatività, unicità e sostenibilità.
Roberta è cresciuta con una nonna sarta che le ha trasmesso la passione per il fatto a mano e che le ha insegnato a mettersi all’opera. Le altre ragazze del team – Costanza, Sara e Valeria – provengono da un percorso di studi creativo, ma oltre a interessarsi al mondo fotografico, grafico e video hanno una buona manualità: c’è chi ricama e chi ama i progetti fai-da-te.
Vogliamo ripensare il ruolo dell’artigianato contemporaneo, raccontandolo in chiave pop e innovativa
Nel 2018 Roberta si è resa conto di un’opportunità data dal grande momento di rinascita dell’artigianato e, supportata dal suo compagno Tommaso, ha iniziato a cercare qualcuno che potesse aiutarla con la sua idea di business.
A settembre ha incontrato Costanza che subito ha coinvolto Sara e Valeria, due grandi amiche e compagne di università. Questo è stato l’incontro che ha dato vita a TA-DAAN.
Mi piace sempre approfondire la conoscenza delle persone che stanno dietro ai progetti, perché credo che siano proprio le singole personalità, le singole storie, a fare la differenza. E quindi, chi c’è dietro Ta-Daan? Cosa mi raccontate di voi?
Il TA-DAAN dream team – come ci piace chiamarlo – è composto da un team affiatato di cinque giovani appassionati di artigianato e creatività: quattro ragazze (Roberta, Sara, Costanza e Valeria) e un ragazzo (Tommaso).
Noi donne siamo operative sul progetto full time, mentre Tommaso – che ha una sua startup in ambito finance – è co-founder e, come nostro primo investitore, ci da una gran mano su tutti quei temi quali business plan e visione strategica!
Avete un manifesto, me lo raccontate?
Esatto! Siamo partite proprio da questo!
È stato un po’ un esercizio di stile, ma soprattutto un ottimo modo per allinearci e cominciare a ragionare su valori condivisi.
Il manifesto gioca su due colori principali: rosso e nero. In nero sono rappresentati i valori da sempre associati all’artigianato: tradizione, perfezione, lusso, know-how, funzionalità e territorio. Questi stessi valori si colorano o vengono affiancati da nuovi valori – in rosso – che sono quelli che promuoviamo con TA-DAAN (il cui payoff non a caso è “reshaping craftsmanship”):
- tradizione accompagnata da innovazione;
- non più perfezione bensì imperfezione, nella misura in cui ogni oggetto fatto a mano è unico e irripetibile;
- non più soltanto lusso, ma lusso accessibile e sostenibile;
- know-how accompagnato da personalità, ovvero la personalità che l’artigiano è in grado di trasferire a ciò che crea;
- non più mera funzionalità, ma emozione perché l’oggetto artigianale non è un oggetto impersonale bensì è un oggetto che racconta una storia e trasmette emozioni;
- globalità, perché oggi l’artigianato, seppur legato ad un territorio e ad una specifica tradizione, è in grado di superare ogni confine ed arrivare in tutto il mondo.
Infine, sul lato di destra abbiamo deciso di mantenere quei valori che sono da sempre associati e continuano ancora oggi a essere legati in modo imprescindibile all’artigianato: tempo, passione, cura e creatività.
Scrivere un manifesto è stato un ottimo modo per allinearci e cominciare a ragionare su valori condivisi.
Come avete scelto la piattaforma da cui partire (Instagram)?
Siamo tutti convinti che l’artigianato contemporaneo viva (e non semplicemente conviva) in questo mondo digitale e che, quindi, debba essere raccontato sfruttando canali digitali.
Come prescindere dai social network per sviluppare e diffondere uno storytelling?! Instagram è un social visivo amatissimo dai creativi: ottimo per dare vita alla community di TA-DAAN!
Oltre a Instagram, siamo presenti anche su Pinterest; a dirla tutta ci hanno quasi portato i nostri follower prima ancora di aprire ufficialmente il nostro profilo. Moltissimi follower pinnavano i nostri post di Instagram ed è stato molto divertente quando ce ne siamo accorti: ci volevano anche lì.
Pubblicate progetti DIY, approfondimenti su tecniche artigianali e focus su pezzi iconici. Credo che un grande valore aggiunto del vostro progetto sia quello di coinvolgere crafter internazionali, che permettono di avere, nell’insieme, uno sguardo molto ampio e contemporaneo. Come selezionate i contenuti e come scoprire i talenti?
Gli artigiani che abbiamo conosciuto e intervistato sono nel nostro cuore! I primissimi erano già amici e, piano piano, abbiamo esteso la rete e abbiamo stretto amicizie oltre i confini nazionali.
Abbiamo visitato parecchie fiere, abbiamo curiosato in negozi e botteghe… e parlato con gente interessante con mestieri interessanti! Se già con le nostre visite abbiamo scoperto molti talenti, Instagram ci ha avvicinate a moltissimi altri!
Proprio adesso che stiamo vivendo una situazione di emergenza sanitaria, la community creata con TA-DAAN si rivela quanto mai unita e collaborativa. Abbiamo contattato artigiani da tutto il mondo per creare insieme a loro degli Smart Workshop per IGTV (praticamente dei brevi video tutorial su progetti fai da te). Stiamo agendo con quella che ci piace chiamare Craft Therapy. Grazie all’aiuto degli artigiani coinvolti, intratteniamo le persone a casa insegnando loro qualcosa di manuale e semplice da replicare.
Mi raccontate una delle vostre storie preferite, tra quelle raccolte da Ta-Daan?
È difficile sceglierne una, gli aneddoti e le avventure che abbiamo vissuto in questo primo anno e mezzo sono tanti e le curiosità che ci racconta ciascun artigiano poi sono tantissime!
Sicuramente una delle artigiane che più ci è rimasta nel cuore è Sara Bevilacqua, founder e designer di @azar_studio. Sara è un’artigiana italoargentina che realizza accessori stupendi in pelle intrecciata interamente a mano. L’abbiamo scoperta inizialmente su Instagram per poi conoscerla personalmente a Barcellona e con lei abbiamo organizzato due giornate di riprese per la sua videointervista.
Lei ci ha accolto nella sua meravigliosa terrazza, ci ha viziato con uno strepitoso gazpacho e ci ha affascinato con il suo modo di guardare al fatto a mano, che va al di là di qualsiasi moda e trend. L’abbiamo salutata regalandole un libro di cucina e ri-promettendoci di rimanere in contatto. Da allora non siamo mai venute meno alla promessa e si può proprio dire che sia nata una grande amicizia…
Dovrò assolutamente conoscere Sara allora!
Quali saranno i prossimi step, pensate di andare oltre Instagram?
Instagram è stata un’ottima partenza, ma sicuramente siamo ben lontani dal punto di arrivo. Stiamo lavorando per organizzare e raccogliere materiale sul sito che, ad oggi, si presenta come una landing page e stiamo pianificando l’apertura di altri canali, online e offline.
Come ogni startup, la flessibilità è il nostro mantra: rimaniamo ricettivi ed elastici, TA-DAAN potrebbe evolversi in molti modi.
E per quanto riguarda le collaborazioni esterne? Avete qualche anticipazione che potete condividere?
Ci piace collaborare con altri artigiani e creativi. Progettare a più mani contenuti innovativi è molto divertente.
Nella nostra agenda sono già programmate diverse collaborazioni, al momento oltre agli Smart Workshop che continueranno almeno fino a luglio, possiamo anticipare che partirà tra poco un nuovo format dedicato ai giovani artigiani chiamato Monday Meets the Artisan.
Saranno quasi dei take over e gli artigiani che parteciperanno avranno modo di presentarsi, raccontare di sé, far fare un tour virtuale nel loro spazio creativo, mostrare il dietro le quinte della produzione, consigliare altri profili di artigiani che sono per loro d’ispirazione, dare consigli alla community… Siamo molto curiosi di vedere che riscontro avrà!
Molto interessante!
E poi, qual è il vostro sogno nel cassetto, cioè il progetto che ancora non è alla vostra portata, ma al quale mirate di arrivare?
L’obiettivo di TA-DAAN è creare un movimento e un brand che, in tutto il mondo, sia sinonimo di: creatività, unicità e sostenibilità.
Sognando non ci dispiacerebbe che TA-DAAN possa diventare un marketplace presente in vari paesi del mondo dove andare a scoprire le meraviglie che l’artigianato globale ci regala.
Ora qualche domanda più personale, per scoprire qualcosa in più!
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
C: In questo periodo che sono tornata a casa l’attività che preferisco è sicuramente andare a correre nei campi con Amelie, il mio bracco italiano. Ho unito alla craft therapy una buona dose di pet therapy!
R: Vivo di progettualità per cui nel tempo libero sono sempre immersa nel mettere a terra qualche progetto “do it yourself”, che sia costruire una libreria, ricamare una maglietta o dipingere una parete.
S: Ho scoperto negli ultimi anni una passione per il ricamo e ogni tanto mi piace regalare (o regalarmi) una maglia ricamata a mano. Amo poi tantissimo la montagna, fare passeggiate e fotografie di paesaggio, purtroppo però, non abitando vicinissima alle montagne, non riesco a fare tante escursioni quanto vorrei.
T: Ho un passato da sportivo, sono stato professionista di hockey su ghiaccio; il mio tempo libero è dedicato allo sport e la mia passione è la vela.
V: Quale tempo libero?!
Un disco che ascolti in questo periodo?
C: Dischi veri e propri non ne ascolto più da tempo. Ricordo quando da bambina mettevo su i vinili di mio padre e ballavo in soggiorno. Ora sono passata a Spotify… e lì ascolto veramente un po’ di tutto!
R: Sono una grande patita di musica country; non ho un album preferito ma ultimamente ascolto molto David Allan Coe e da sempre sono innamorata di De Andrè.
S: Vado molto a periodi, quando mi fisso su una canzone/album/artista posso ascoltare la stessa musica in loop per giorni senza stancarmi! Al momento le mie fissazioni sono: Bastille, Woodkid e DIsclosure.
T: Peggy Lee, Greatest hits.
V: “Delta” – Mumford & Sons.
Un libro che consigli?
C: Una lettura che fa sicuramente pensare rispetto al sistema delle Multinazionali è Mezzanotte e cinque a Bhopal di Dominique Lapierre e Javier Moro. Ambientato in India, tratta un fatto drammatico avvenuto a fine anni ‘80. Un incidente chimico disastroso che ha ripercussioni ancora oggi sulla popolazione indiana.
R: Come classico consiglio sempre Le Braci di Sándor Márai; come lettura più recente consiglio invece Cotto di Michael Pollan, un saggio sulla “cultura” del cibo.
S: I romanzi di Garcia Marquez sono per me sempre una garanzia e poi sicuramente “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, che da amante della montagna mi è rimasto nel cuore!
T: Moby Dick.
V: Cromorama di Riccardo Falcinelli
Un account IG da non perdere?
C: Da designer vorrei consigliare @designershumor e il profilo del mio conterraneo Francesco @fm_visualdesigner.
R: @greatbigstory.
S: @tanaka_tatsuya, profilo di un miniaturista e fotografo che crea degli scatti per me geniali.
T: @real_ta_daan ;-)
V: Ne avrei da elencare tantissimi! Direi @marketing_espresso per i contenuti super utili e @irie.wata per la genialità delle sue creazioni.
Se non avessi fondato Ta-Daan, quale sarebbe il tuo lavoro?
C: Probabilmente starei lavorando come designer in qualche studio o agenzia creativa. Appena 2 anni fa non avrei immaginato di iniziare un’avventura da startupper, ora mi riesce difficile vedermi diversamente.
R: Fare l’imprenditrice ti arricchisce a tal punto che diventa impensabile rinunciarci; le possibilità e i settori sono però infiniti! Un altro mondo che mi appassiona è il vintage… per ora però l’artigianato basta e avanza!
S: Visto il mio percorso di studi da designer probabilmente avrei cercato lavoro in qualche studio, però non nascondo che dentro di me ho sempre sperato di riuscire a trovare un modo per lavorare anche in futuro insieme a Costanza e Valeria, con cui durante gli anni universitari è nata una bellissima chimica. TA-DAAN ha tradotto questo desiderio in realtà e ci ha permesso di unire al team altri due super compagni!
T: Mi è sempre piaciuta l’idea di costruire qualcosa da zero. Se non avessi fatto partire MDOTM e TA-DAAN avrei probabilmente dato vita a qualcosa d’altro in ambito digitale.
V: Mi è sempre interessato il video editing quindi avrei probabilmente cercato occupazione in uno studio grafico/creativo. Dopo più di un anno nel team TA-DAAN viene però difficile immaginarsi in un altro posto. La soddisfazione e la gratificazione che si prova nel realizzare un proprio progetto non ha eguali.
Qual è il tuo posto speciale / preferito sulla Terra?
C: Ho tanti luoghi del cuore, un posto per me rigenerante è la Gallura, in Sardegna.
R: Sono convinta che l’Italia sia il paese più bello del mondo; detto ciò, amo viaggiare e, tra i posti del cuore, per me c’è l’India (Varanasi in particolare è un luogo che lascia senza fiato).
S: Ho tanti posti che mi sono rimasti nel cuore e a cui associo ricordi bellissimi, tra tutti ricordo con particolare felicità una vacanza in Vallelunga, in Alto Adige.
T: Il Lago d’Orta è per me un posto magico.
V: Sarà forse un po’ scontato ma Parigi mi fa innamorare tutte le volte.