Negli scorsi giorni ho incrociato sui social un post di GUR, marchio portoghese di tappeti fatti a mano. Per i disegni vengono coinvolti soprattutto illustratori e graphic designer, che portano un valore aggiunto davvero notevole al prodotto finale.
Negli anni alcune delle collaborazioni che più ho amato sono state quelle con Atelier Bingo e con Serena Confalonieri, due esempi di cosa si può fare con la tessitura (tecnica che mi affascina come poche altre).
Il contest
Stare a casa non è un’opzione. È un dovere. Per il benessere e la salute di tutti, dobbiamo rimanere dentro e cogliere l’occasione per riorganizzare le idee ed essere ancora più creativi.
E questa è la sfida che stiamo proponendo.
Da uno sguardo a casa tua o attraverso le sue finestre, crea un design che vorresti vedere intrecciato in un tappeto GUR.
Per partecipare basta condividere i propri disegni (max 5 per artista) su Instagram, taggando @rugbygur e utilizzando gli hashtag #homemustbetheplace #GURcompetition. C’è tempo fino al 15 aprile, tutti i dettagli sono sul sito: rugbygur.com
Qualche domanda a GUR
Ho approfittato per rivolgere qualche domanda a Célia, la fondatrice di GUR, per conoscere in modo più approfondito la storia del brand. Le immagini che torverai qui di seguito sono alcune delle mie preferite, tra quelle dei partecipanti al contest: dopo il 15 aprile si saprà chi ha vinto!
GUR nasce da un esperimento volto a creare un collegamento tra artigianato tradizionale e giovani designer, mi racconti come è andata?
Quell’esperimento è stato il mio primo contatto con il telaio a mano ed ero molto contenta del risultato, ho così capito che volevo approfondire. Ho iniziato a invitare anche i miei amici a progettare tappeti e così è nata GUR.
L’entusiasmo e la curiosità sono certamente due elementi fondamentali per portare avanti un’impresa con un forte carattere creativo, ma non sono forse sufficienti. Cosa serve secondo te?
Essere pazienti e dediti. All’inizio non riuscivo a immaginare che fare tappeti sarebbe stato il mio lavoro a tempo pieno: per riuscirci ho dovuto imparare le tecniche di tessitura e anche come gestire una piccola azienda.
Tempo fa ho lavorato con un tessitore, abbiamo collaborato con alcuni illustratori per realizzare tovagliette in cotone, con tessitura jacquard. Allora ho scoperto (e sono rimasta affascinata) dal rapporto che si crea tra tessitore e artista, perché il disegno non è meramente copiato sul tessuto, bensì reinterpretato. Nasce così uno scambio di competenze e una relazione molto stretta, quando l’illustratore ha voglia di mettersi in gioco, di capire le regole della tessitura e “giocare” con gli intrecci. Ti è capitato di lavorare così bene con qualcuno e, magari, di scoprire come superare i limiti della tecnica tradizionale? Mi racconti un aneddoto?
Lavoro con la stessa tessitrice sin dall’inizio, è molto esperta nella tessitura, ma insieme abbiamo reinventato la tecnica per avvicinarci ai risultati che volevamo in collaborazione con il designer.
Parliamo del contest: le submission che ho visto finora su Instagram sono sorprendenti! Cerchi qualcosa in particolare con questo concorso? Ad esempio, nuovi talenti da scoprire o idee che sfidano la tecnica?
Volevo dare davvero a tutti l’opportunità di progettare un GUR, per divertirsi e per stimolare la creatività a casa in questo momento difficile. Per ora sceglieremo 3 vincitori, ma forse in futuro potrò fare di più. Non immaginavo che avremmo avuto così tante proposte e ogni giorno diventa più difficile selezionarne solo 3.
Il prezzo dei tappeti è decisamente accessibile, sebbene la produzione sia artigianale e realizzata in Portogallo da personale esperto. Insomma, si può riassumere GUR con queste tre espressioni: qualità, rispetto dei lavoratori e prezzi democratici. Qual è il vostro segreto?
Fin dall’inizio volevo che i tappeti fossero accessibili ai miei amici e al pubblico portoghese in generale. Faccio ancora quello sforzo.
Hai anticipazioni sui prossimi progetti? Hai dovuto cambiare i piani per quest’anno a causa del coronavirus?
Avevo intenzione di rilasciare una nuova collezione di tappeti di grandi dimensioni, ma purtroppo ho dovuto ritardare. Spero di tornarci presto.
Una domanda che faccio sempre nelle interviste: dove abiti? Potresti darci 3 indirizzi / suggerimenti di cose da fare nella tua città per i creativi?
Vivo a Porto, in Portogallo.
Per mostre: Galeria Municipal do Porto.
Per bere qualcosa: Passos Manuel bar.
Per mangiare: Miss’Opo.
Shopping: Coração Alecrim e Out to Lunch.
And the winners are…
Il 24 aprile sono stati annunciati i vincitori del contest, che sono diventati 10 anziché 3! Eccoli: