A fine aprile scorso, dopo il tour de force del Salone e del fuorisalone, io e Marco abbiamo pensato di aver bisogno di qualche giorno di vacanza e siamo scappati in Svizzera per passare qualche giorno tra natura, arte e design.
La giornata più bella è stata quella passata tra il Vitra Campus e la Fondazione Beyeler, che sono collegate da un bel sentiero pedonale in mezzo alle colline: si tratta di un percorso facilissimo, ideale in primavera e autunno.
E comunque un weekend a Basilea e dintorni è sempre un’ottima idea!
Dettagli pratici: noi abbiamo dormito a Basilea, la mattina abbiamo raggiunto in autobus il Vitra Campus, lo abbiamo visitato e quindi abbiamo fatto il percorso a piedi; una volta visitata anche la Beyeler, abbiamo preso un tram e raggiunto di nuovo il centro di Basilea.
In alternativa, si può raggiungere il Vitra Campus in auto e ritornare dalla Fondazione Beyeler con la navetta dedicata, a pagamento.
Vitra Campus
Un luogo che non ha bisogno di presentazioni e che, se ancora non ci sei stato, deve assolutamente essere inserito nella lista dei luoghi da visitare quanto prima.
Una nota: si parla sempre del Vitra a Basilea, ma in realtà il sito del Vitra Campus (che include il museo e anche alcuni edifici della produzione) è a Weil am Rhein, appena al di là del confine, in Germania.
Vale il viaggio il Vitra Design Museum, ospitato nell’iconico edificio disegnato da Frank Gehry, il cui bianco ottico si staglia su un cielo blu blu blu (nelle giornate di bel tempo); vale il viaggio il pazzesco Schaudepot, una vera e propria enciclopedia del design in 3 dimensioni; vale il viaggio la torre panoramica che è anche uno scivolo progettata da Carsten Höller; la VitraHaus di Herzog & de Meuron, fatta da elementi prefabbricati e sovrapposti a forma di casa, con allestimenti d’interni pazzeschi in cui scoprire tutte le possibilità dei prodotti Vitra (e naturalmente acquistarli).
E poi ci sono un sacco di edifici “minori”, che minori non sono per nulla, come la Fire Station di Zaha Hadid o il Conference Pavilion di Tadao Ando, che ho finalmente avuto l’occasione di visitare anche all’interno, grazie alla visita guidata all’architettura del Vitra Campus.
Per tutto l’autunno sarà possibile visitare la mostra temporanea dedicata al Surrealismo, che io vorrei tanto vedere, anche perché alcuni degli arredi presentati sono di Carlo Mollino, architetto e designer su cui ho scritto la tesi di laurea, mentre per qualche settimana è ancora aperta la mostra dedicata al design nel mondo dei fumetti.
Objects of Desire: Surrealism and Design
fino al 19 gennaio 2010
Living in a Box: Design and Comics
fino al 20 otttobre 2010
24 Stops | The Rehberger-Weg
Una passeggiata di 5 chilometri che collega due Paesi (Germania e Svizzera) e due istituzioni culturali di altissimo profilo.
Sul percorso sono stati installati 24 segnavia creati dall’artista Tobias Rehberger, che permettono di esplorare il paesaggio naturale in modo curioso e non convenzionale.
Sul sito 24stops.info si possono trovare tutti le info, inclusa la mappa del percorso. Esiste anche un’app per lo smartphone, con approfondimenti su ciascuna installazione.
Fondazione Beyeler
Si dice, non a torto, che sia uno dei musei più belli del mondo, progettato da Renzo Piano e immerso nel verde.
La scelta di fare la passeggiata in questa direzione è stata ottima, perché la Fondation Beyeler è il luogo perfetto per prendersi del tempo e riposarsi, all’ombra di una delle sculture di Alexander Calder e Ellsworth Kelly o ai tavolini del bar.
Si tratta di un museo fondato da un collezionista privato (Ernst Beyeler) per salvaguardare il futuro della collezione che aveva messo in piedi durante la sua vita.
L’aspetto che più mi ha colpito dal vivo è il modo in cui la luce naturale entra all’interno del museo, grazie a un tetto in vetro leggero e smerigliato, che diffonde la luce alla perfezione e contrasta con le solide pareti in porfido.