Appena ho visto il nome di Naomi Vona nel programma del WeekenDoIt 2019 mi sono emozionata! Terrà un workshop venerdì 19 e lo stesso giorno, la sera, verrà inaugurata una sua mostra personale, sempre ad Ancona.
Non avevo bisogno di ulteriori dettagli per decidere di prenotare il workshop e acquistare treno e airbnb: Ancona, arrivo!
Ma nell’attesa ho pensato di intervistare Naomi, così da farti scoprire dalle sue parole dirette qualcosa in più sul suo lavoro strepitoso, fatto di collage realizzati su foto vintage, e naturalmente darti tutti i dettagli sul workshop al WeekenDoIt!
Ciao Naomi, partiamo da ciò che si trova facendo una ricerca online su di te: ti definisci “una parassita di archivi, senza cattive intenzioni”, vuoi spiegarmi cosa intendi?
Innanzitutto grazie mille per avermi contattata e per darmi questa opportunità! Esatto, mi considero una “parassita di archivi”, ma senza cattive intenzioni. Ho sempre amato collezionare foto, cartoline e altri tesori di carta vintage e non. Ho accumulato per diverso tempo queste “memorie dimenticate”, ma senza uno scopo ben preciso. Dopo il mio grande trasloco dall’Italia verso l’Irlanda nel 2013, ho rispolverato tutto il materiale raccolto e mi sono detta: “Perché non provare a farci qualcosa?” Ed ecco che i miei primi collage sono nati. Amo in generale utilizzare come tela immagini trovate di ogni tipo; foto, cartoline, cover di vinili, carta vintage, ecc. Ecco il motivo di questa particolare definizione.
Da dove arriva il tuo interesse per la tecnica del collage? È qualcosa che avevi sperimentato già a scuola o c’è un episodio / un momento particolare in cui questo interesse è emerso?
La fotografia e il collage sono sempre stati parte integrante dei miei interessi e le mie passioni personali, e sono diventati il mio punto di riferimento attorno al 2002-2003, quando ho iniziato a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera. Il mio percorso scolastico ha seguito sempre le mie passioni: dal liceo artistico sono passata al triennio di design, fino alla specializzazione in fotografia sempre a Brera.
Dal 2013 ho seriamente pensato ad avviare una attività creativa aprendo un blog, iniziando a inserire i miei collage in gallerie online e più in generale cercando di diffondere il più possibile il mio nuovissimo progetto creativo in rete.
Come scegli i titoli delle tue opere?
I titoli sono sempre collegati alla mia vita personale, alle mie esperienze pregresse e in generale a quello che mi piace.
Dato che queste immagini provengono principalmente da acquisti fatti su eBay, non ho nessun legame storico con le persone ritratte. A volte leggo dei piccoli “indizi” sul retro di qualche scatto, ma lascio la mia fantasia libera di ricostruire una nuova storia sopra un passato a me sconosciuto. Il mio scopo é di ridare una nuova vita a queste immagini, creando una nuova e più complessa lettura finale. Penso sempre ai miei interventi grafici come un “riscatto” di queste memorie dimenticate, e di poter dare un contributo a portare un valore aggiunto ad ognuna di loro.
Come si svolge una tua giornata di lavoro? In quale stanza lavori? Ti dedichi ai collage imponendoti un vero orario di lavoro o ti concedi molta flessibilità?
Non c’è mai un giorno uguale all’altro, e purtroppo non posso dedicarmi ancora completamente a questo lavoro a tempo pieno. Cerco di “tappare i buchi” settimanali e di creare una lista di cose da fare per tenere il ritmo delle mie attività creative costante.
Sei cresciuta e hai studiato in Italia, poi ti sei trasferita prima a Dublino e poi a Londra: cosa consiglieresti a qualcuno che ha voglia di partire? Quali sono i vantaggi a livello creativo che pensi di aver ottenuto?
Se ne hai la possibilità, fai un viaggio o cerca di stabilirti all’estero. Per me è stata una inaspettata piacevole scoperta, e ho avuto modo di avere tante opportunità di esporre la mia arte grazie a questa esperienza di vita. Non è strettamente necessario trasferirsi per fare una carriera, ma talvolta può essere una strada per raggiungere i propri canali e le proprie connessioni professionali. Fortunatamente sono riuscita ad ottenere un consenso positivo quasi immediatamente dopo il mio trasloco all’estero, e questo mi ha spinta a non mollare e a portare avanti la mia ricerca visiva, focalizzandola in modo particolare sul collage contemporaneo.
Generalmente lavori da sola, ma ti è capitato di lavorare in team? Per quale progetto?
Ho spesso collaborato con altri artisti, sia di collage che fotografi, per fare dei lavori insieme. In pratica ci si mandava via posta un collage fatto “a metà”, e l’altro artista completava l’opera. Ogni volta che mi è stata richiesta una collaborazione di questo genere, ho sempre accolto la sfida!
Una curiosità: perché usi il nickname @mariko_koda?
Questo è il nickname che utilizzavo su internet da quando ero adolescente, e non l’ho mai modificato. Molte delle persone che mi hanno conosciuto online mi chiamano con questo nome. Il nickname è costituito dal nome e il cognome di un paio di personaggi di un manga (fumetto giapponese) che amavo da giovane (per gli otaku appassionati come me il manga si chiama Gokinjo Monogatari).
Terrai un workshop al WDI tra meno di un mese: io sono già iscritta! Mi racconti qualcosa in più?
Sì ed è incredibile! Grazie per esserti iscritta. Sarà la prima volta che farò un workshop in Italia, quindi sono molto emozionata. L’evento è focalizzato su uno dei miei workshop più popolari (qui a Londra ne faccio diversi), e sono stata invitata da Gaia a portarlo anche ad Ancona per il Weekendoit.
Il workshop si chiama Da Fashion Advertising A Messaggio Di Protesta, ed è un esercizio non solo di stile, ma anche e sopratutto una attività di natura concettuale. L’idea è quella di “scarabocchiare” creativamente le pagine patinate di riviste di moda contemporanee e di trasformare le pubblicità in più profondi messaggi di protesta.
Mi piace pensare a questo evento come a un incontro creativo di riflessione e condivisione, dove esploreremo i temi della moda e della pubblicità per stravolgerli completamente. Ognuno di noi è invitato a trasformare le pubblicità come meglio crede: creando dei messaggi satirici, di natura politica o sociale e così via. Porterò con me il mio personale journal nato prima che questo evento esistesse, e avrete modo di sperimentare con tanti e inusuali materiali colorati da utilizzare durante la sessione.
E della mostra che ci sarà sempre ad Ancona al C-LAB Design?
Ho selezionato una serie inedita di opere originali, e qualche stampa d’arte di lavori più noti, da esporre all’interno di questo spazio. La mostra sarà un evento collaterale al Weekendoit quindi se siete nei paraggi, potete fare un salto anche al C-LAB e dirmi cosa ne pensate :)
Ho visto che stai presentando proprio in questi giorni la serie Saluti Dal Futuro, mi racconti qualcosa in più?
Questo progetto non è nuovissimo, ma sarà una installazione che porterò con me alla fiera a Londra “The Other Art Fair”. Si tratta di una serie di 200 cartoline vintage provenienti da tutto il mondo che ho manipolato con il mio particolare stile. L’idea è stata quella di disegnare dei portali che mi permettono di viaggiare nello spazio e nel tempo. Ogni cartolina rappresenta un viaggio immaginario nel mondo. Sin da bambina sono sempre stata ossessionata da film e telefilm sul tema del viaggio nel tempo, quindi questo tema fa parte integrante dei miei collage.
Puoi anticiparmi qualcosa sui tuoi progetti a venire?
Qualche mese fa ho iniziato una serie chiamata Conversations (Conversazioni), dove lavoro su autoritratti, e quindi su immagini contemporanee. L’idea è nata dal mio bisogno di ritornare alla fotografia e di integrare questa passione con il mio nuovo stile illustrato. Per questo progetto mi sono ispirata agli autoritratti di Arnulf Rainer, ed è per questo che ho scelto questo titolo per la serie.
Segnalami 3 nomi dei tuoi artisti emergenti da seguire e spiegami il perché.
Ce ne sarebbero una infinità ma andiamo con quelli di pancia, tutte donne ovviamente:
Rossana Taormina – le sue geometrie cucite su immagini vintage sono piene di poesia.
Anna Malina – crea delle gif animate dei suoi collage che realizza su dei frame di film d’autore. Come non amarla!
Sue Williams A’Court – i suoi disegni sono pura gioia, e spesso utilizza come tela delle vecchie pagine di libri.
Quali sono le tue fonti di ispirazione? Cosa ti influenza?
Per me ogni collage è composto da tre elementi: la mia esperienza di vita pregressa, le mie ispirazioni e il subconscio, che è anche la colla che tiene il tutto unito e compatto. Come movimenti artistici, sono particolarmente ispirata dal Dadaismo, Surrealismo e Pop Art.
3 luoghi / eventi che consigli di visitare a Londra.
Tate Modern – hanno rinnovato questo meraviglioso museo e la struttura è immensa e molto bella da visitare. Ci sono sempre molti eventi e diverse mostre sono gratuite, quindi niente scuse per non visitarla!
The Other Art Fair – sarò presente con uno stand e un calendario fitto di workshop durante la prossima fiera (4-7 luglio). Se siete a Londra e volete fare un salto a salutarmi, siete i benvenuti! Potete entrare gratis registrandovi a questo link: http://www.theotherartfair.com/invite e utilizzando il codice NVONA.
Crafty Fox Market – è un evento dove designer e crafter hanno stand per vendere le loro creazioni. Inoltre ci sono diversi workshop e attività creative collaterali al mercato che vale la pena di esplorare. Gli organizzatori portano questo mercato in giro per Londra, e si svolge mensilmente in diverse (e tutte fichissime) location.