Quando Anabella / MY Washi Tape mi ha offerto di partecipare una seconda volta all’iniziativa #flowinitaliano, non ho potuto rifiutare.
Questa volta ho coinvolto Alice Lotti, un’illustratrice che adoro e che, non a caso, ha anche firmato l’immagine coordinata di Hoppípolla ♥
Trovi l’immagine di copertina, pronta da stampare
sul blog di My Washi Tape!
Ho dato al post un titolo particolare, perché oggi voglio raccontarti una breve storia del mio rapporto con le piante.
Ho passato anni a credere di non essere in grado di curare delle piante, di non essere il tipo giusto, di non abitare in una casa abbastanza luminosa, di non avere spazio: a tutte queste convinzioni si sommava una paura viscerale per i ragni, che abbinavo a piante & co.
Nei miei viaggi ho iniziato a guardare con sempre più interesse alle piante che incontravo sulla mia strada, mi sono prima di tutto esercitata a fotografarle, quando ancora non immaginavo che potessero far parte della mia quotidianità: per esempio le foto qui sotto le ho scattate ad Arequipa (Perù), dove sono impazzita di gioia tra cactus e banani.
Per approfondire: La fotogenica Arequipa: il Monasterio de Santa Catalina
Probabilmente attratta dal fatto che la tendenza green stesse spopolando, ho iniziato a collezionare qualche cactus: quello a cui sono più affezionata l’ho comprato ai Giardini Pallanca di Bordighera oltre un anno fa: mi ricorda ogni giorno un’amica speciale, conosciuta anche grazie al blog, a cui sono tanto legata e che ha passato un periodo terribile. Un’amica che non vedo ogni giorno, ma che ha un posto speciale nel mio cuore, con cui ho condiviso e condividerò tante esperienze, una di quelle amicizie nate da adulta, ma che proprio per questo sono dense di significati.
Per approfondire: Il Giardino esotico Pallanca a Bordighera
A quel punto ho raccolto qualche piccola succulenta dal giardino che mia mamma e mia nonna condividono sul terrazzo di casa: loro hanno le mani magiche, le loro piante sono rigogliose e ho sempre pensato che non mi avessero tramandato il pollice verde. Peccato.
Poi mi sono fatta tentare dalla moda che più moda non si può e lo scorso gennaio ho acquistato una piccola pianta di Pilea Peperomoides: solo qualche mese fa era quasi impossibile trovarla e i prezzi erano davvero alti… dal mese scorso si trova da Ikea, per dire. L’ho amata e accudita, l’ho guardata crescere giorno dopo giorno, passare da 3 a 30 foglie. E l’ho vista far nascere dei “figli” dalla terra: un’emozione unica, davvero, per chi come me era convinta di non essere portata per la cura delle piante.
E infine recentemente ho incontrato Valeria di Bottega Botanica, che mi ha fatto una rivelazione: il pollice nero non esiste. Con lei ho subito sentito una certa affinità, abbiamo immediatamente pensato a fare qualcosa insieme e per questo le ho creduto quando me l’ha detto. Probabilmente è arrivata nella mia vita nel momento giusto e ora, proprio con Valeria sono in procinto di iniziare un rinnovamento epocale per la mia mansarda, progettando insieme un angolo green!
Perché ti racconto tutto questo?
Perché anche in questo caso, così come per #flowinitaliano, ho incontrato persone speciali, con le quali sognare insieme e ho sentito la necessità di raccontartelo.
Se te l’eri perso, vai a leggere anche il primo post che avevo scritto per #flowinitaliano, con una splendida illustrazione di Pollaz!