Un progetto creato da quattro amiche il cui motto è: Verso la meraviglia, un passo alla volta!
Si tratta di un’iniziativa nata dall’idea di Luisa, Lalla, Francesca e Irene, che hanno prima sperimentato tra di loro e poi allargato all’esterno un metodo di automotivazione e tifo reciproco che pare possa davvero funzionare per lavorare meglio, per perdere meno tempo, per sentirsi più convinti e superare i proprio limiti: per splendere, per spaccare, per essere meravigliosi, insomma!
Hanno quindi pensato di infarcire il tutto con glitter e unicorni e l’hanno trasformato in un progetto irresistibile!
Come dice Lalla sul sito di Pemberley Pond:
[…] il semplice aver deciso di cambiare le cose è bastato per creare una piccola increspatura che piano piano, allargandosi, ha effettivamente mutato lo scenario. Non abbiamo messo in atto fantasmagorici stravolgimenti, non ci siamo rifatte la personalità o dopate di buoni sentimenti. Abbiamo semplicemente FATTO. Fatto piccole cose, piccoli passi. Modificato un poco alcuni atteggiamenti, affrontato le cose in modo diverso e quando non era possibile ci siamo semplicemente tappate il naso e via. Due mesi non sono tantissimi per tirare conclusioni definitive, ma i risultati li stiamo raccogliendo. È come se fosse cambiato qualcosa nell’aria e le cose avessero incominciato piano piano a fiorire. Magari è solo una coincidenza, ma magari no e io preferisco credere che non lo sia.
Io ho procrastinato per mesi e mesi prima di decidere di iniziare, ma ora ci sono (quasi): faccio già parte del gruppo Facebook Daje di meraviglia, dove ogni giorno ci sono interessanti spunti di discussione e riflessione, leggo regolarmente il blog, per trovare nuove ispirazioni, ed ora ho anche ordinato il kit trimestrale, perché con tutti gli impegni che mi sono presa ho davvero bisogno di qualcosa che mi tenga focalizzata.
Nel negozio online di Un anno di meraviglia si possono infatti acquistare sia i gadget che i kit in abbonamento, per ricevere ogni mese per 3 mesi una cartellina con gli adesivi da compilare ogni giorno, una spilletta e il diploma, tutti elementi davvero motivazionali che sono sicura mi aiuteranno ad organizzarmi meglio.
Ma perché mi piace tanto questo progetto, al netto dell’affetto che nutro per le ragazze che l’hanno progettato? Ecco, quello che mi piace è che il progetto è serio, ma nessuno si prende troppo sul serio, nessuno vuole calare dall’alto soluzioni magiche e, soprattutto, qui non si parla di cose come l’empowerment femminile e altre cose del genere. Ciascuno costruisce il proprio percorso da sé, ma sapendo di non essere solo, con il supporto da stadio degli altri partecipanti e delle organizzatrici, che guidano il gruppo ma non lo sovrastano.