Una super carrellata con tutte le mie foto dalla Dutch Design Week 2016 (e qualcuna di più): sono tornata da Eindhoven con mille nuove ispirazioni e, nell’attesa di scrivere tanti post più approfonditi, ecco tante foto per rifarti gli occhi!
Enjoy!
Il mio albergo: Inntel Art Hotel Eindhoven
Dormire in un Art Hotel, farsi coccolare da piccoli lussi e svegliarsi con la vista dall’alto sulla città: qui ogni camera è diversa dall’altra e anche solo scorrere le foto pubblicate sul sito fa venir voglia di tornare tante volte, per scoprire ogni volta interni nuovi, differenti per colori e stile. L’edificio principale è quello che si vede nella foto qui sotto, ma l’hotel occupa anche un’area del Lichttoren, l’edificio bianco sulla sinistra, una volta sede della fabbrica Philips.
Inntel Art Hotel Eindhoven: occupa ex spazi industriali appartenuti alla Philips, in pieno centro città
Inntel Art Hotel Eindhoven: ogni stanza è diversa dall’altra!
Inntel Art Hotel Eindhoven: il bellissimo angolo bar/ristorante
Inntel Art Hotel Eindhoven: installazione di artisti locali nel disimpegno del piano terra
Inntel Art Hotel Eindhoven: la vista dalla mia stanza
Inntel Art Hotel Eindhoven: il meraviglioso divano della mia stanza
Design Academy Eindhoven Graduation Show
L’evento della Dutch Design Week che non mi perderei per nulla al mondo: ho avuto la fortuna quest’anno di entrare un’ora prima dell’apertura ufficiale, grazie al press tour a cui ho partecipato. Così ho potuto vedere gli spazi semi deserti e essere tra i primi a parlare con gli studenti. Alcuni erano alla prima vera esperienza in pubblico ed erano anche un po’ emozionati, ma in generale la cosa che mi stupisce sempre qui è l’alto livello di preparazione degli studenti. Sicuramente guidati da un team di professori che li spronano, questi ragazzi riescono a ragionare e approfondire su tematiche anche complesse che riguardano tanti aspetti della società contemporanea, con risultati decisamente sorprendenti e convincenti.
La mostra del 2016 si intitola “In Need Of …” ed è stata curata da Formafantasma: 171 progetti su 3 piani di esposizioni e un catalogo davvero interessante, che raccoglie anche approfondimenti sui progetti attuali di ex studenti.
LA sede della Design Acedemy Eindhoven, dove si svolge ogni anno il Graduation Show, con la presentazione dei progetti di tutti i diplomati
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Thomas Missé ha progettato un nuovo materiale, partendo dai rifiuti inquinanti della lavorazione del carbone
Design Academy Eindhoven, Graduation Show
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: le borse di Océane Algaron sono modulari e personalizzabili combinando elementi colorati, tracolla, pompom…
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Fabian Briels propone abiti fatti utilizzando using il laser come ago e silicone come filo
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Emma Wessel si muove tra moda e interior design, mescolando materiali e forme
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Edite Jakubovska ha progettato un espositore per piante che permette di modificare la posizione degli spazi, per inquadrare sempre angoli diversi
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Tess Cleven ha progettato 3 oggetti a partire dallo stesso materiale, la marna, tipica del sud dell’Olanda. Ha pensato a uno scrub per la pelle, un umidificatore/deumidificatore e un profumatore per ambiente
Design Academy Eindhoven, Graduation Show
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Tim Vanlier ha ingrandito e astratto dettagli tratti da ceramiche di Delft e ha prodotto una serie di vasi contemporanei
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Alica Pola Knabe ha pensato a uno scalda salviette da bagno che sia decorativo e funzionale. La parte in feltro trattiene e rilascia il calore anche da spento
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: la lampada di Onno Adriaanse è anche un po’ oggetto d’arte e proietta luci e ombre che cambiano continuamente grazie a un meccanismo completamente costruito a mano
Design Academy Eindhoven, Graduation Show
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Eloïse Maës ha progettato umidificatori /deumidificatori in polvere di porcellana. ggiungendo il colorante il colore si diffonde in base all’assorbimento e al rilascio di acqua
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Boxolab di Jasper Eikmeier è una macchina fotografica analogica con sviluppo interno. Si costruisce da soli e si sviluppa a mano, prendendo coscienza del lavoro che sta dietro allo scatto di una fotografia
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Anna Durot riflette sull’assurdità dei packaging, che nei prodotti commerciali si traduce in un grande spreco di materiali, rispetto al contenuto
Design Academy Eindhoven, Graduation Show
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Julian Jay Roux ha progettato piastrelle di vetro e resina epossidica modulari dotate di elementi sfaccettati all’interno che cambiano colore a seconda del proprio punto di vista
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Janna Meijer mette in connessione i rifugiati con i design olandesi, integrando le loro culture e le abilità in una serie di prodotti
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Renske Rothuizen propone una macchina per la limonata colorata e divertente che ci riporta all’infanzia
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Mila Chorbadzhievan ha fatto una lunga ricerca sull’architettura monumentale bulgara, suo Paese d’origine, e ne ha estratto forme e moduli per farne dei ricordi visivi
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Renske Rothuizen (la stessa delle limonata) ha progettato anche questo divano, sul quale si è invitati a rompere le regole dell’infanzia. Non solo è permesso saltarci sopra, ma il nome Hoppa invita proprio all’azione
Design Academy Eindhoven, Graduation Show: Soo Ji Lee ha trovato il modo di riprodurre manualmente i caratteri Bodoni, con tutta una serie di naturali imperfezioni che si perdono nella riproduzione meccanica e che anzi rendono l’azione di alto valore
Kazerne
Kazerne è un altro dei miei posti preferiti della Dutch Design Week e anche quest’anno si conferma come tale. Qui abbiamo visitato la mostra “Escape. Embracing the freedom of beauty” (visibile fino al 24 febbraio 2017), scoperto i progetti finalisti della sezione “New Materials” dei Dutch Design Awards (con progetti pazzeschi, di cui vi parlevò più avanti) e i 10 progetti dell’iniziativa della Dutch Design Foundation x Kickstarter: in particolare questi ultimi sono stati molto interessanti per me, perché mi affascina la scelta di un’istituzione di sostenere alcuni progetti meritevoli attraverso una piattaforma di crowdfunding.
Trovi tutti i progetti Dutch Design Foundation x Kickstarter qui: kickstarter.com/DDF
Kazerne: veduta del ristorante e della mostra Escape – Embracing the freedom of beauty, sulla sinistra l’installazione di Studio Drift
Kazerne: veduta del ristorante e della mostra Escape – Embracing the freedom of beauty | RembrandtLAB è una ricerca sui colori nelle tele dell’artista olandese, a cura di Maarten Kolk e Guns Kusters
Kazerne: veduta del ristorante e della mostra Escape – Embracing the freedom of beauty | RembrandtLAB è una ricerca sui colori nelle tele dell’artista olandese, a cura di Maarten Kolk e Guns Kusters
La mostra dei finalisti del New Material Award 2016
La mostra dei finalisti del New Material Award 2016
La mostra dei finalisti del New Material Award 2016
Kazerne: StoryTiles ha presentato le nuove collezioni per cucina e bagno – e io già le amo!
Kazerne
A Kazerne sono anche esposti i progetti della Dutch Design Foundation x Kickstarter: sulla destra “Standard Products” che permette di combinare moduli di legno con innesti stampati in 3D > https://www.kickstarter.com/pages/DDF
Popcore
Un’iniziativa a cura di Emma Wessel e Tijs Gilde, per creare una piattaforma dove i giovani designer possano esprimersi e mostrare il loro lavoro: per la DDW hanno organizzato una mostra con installazioni multidisciplinari che catturano l’attenzione.
[foto Popcore]
[foto Popcore]
Strijp-S
La zona più popolare e forse più frequentata della Dutch Design Week: inevitabilmente ci sono anche i grandi sponsor e progetti un po’ più commerciali, se così si può dire, ma allo stesso tempo anche qui si possono fare delle gran belle scoperte e rivedere quelli che ormai sono vecchi amici, come i ragazzi di Pikaplant.
Qui segnalo in particolare la mostra alla MU Gallery, sul rapporto tra sesso e design:una riflessione materiale e culturale, con installazioni e video interessanti e coinvolgenti, che trattano un tema in qualche modo difficile in modo serio e realista, ma allo stesso tempo ironico e fresco.
E poi Age of Wonderland al Natlab, a pochi minuti a piedi da Strijp-S: un programma di ricerca che propone sempre progetti super interessanti e quest’anno ha coinvolto designer e attivisti di tutto il mondo a ragionare intorno al tema dei Big Data. Ho avuto modo di chiacchierare con il curatore Arne Herndriks e sono davvero rimasta colpita dall’approccio critico della mostra, dall’attivismo dei singoli partecipanti e dell’iniziativa in generale, capace di generare dibattito, senza mai scadere nel banale.
Il nostro arrivo nella zona principale della DDW: Strijp-S
Alla mostra “The Making of Your World”, Pretty Plastic Plant: una macchina in grado di riciclare la plastica mantenendone i colori accesi, per ottenere elementi decorativi
Pikaplant ha presentato le versioni XL del suo primo progetto, per ospitare sotto vetro piante più grandi
Merel Corduwener ha presentato una bellissima guida illustrata dedicata agli Stati Uniti
Un progetto di riciclo del vetro che coinvolge una comunità di Zanzibar, realizzando diversi prodotti a partire dalle bottiglie usate: in questo caso le schegge di vetro sono mescolate al cemento
Fontys Academy for Creative Industries: organizzavano anche tour guidati al meglio presente nello spazio del Klokgebouw
9 days of Making: ogni giorno gli studenti di .Burg Giebichenstein University of Art and Design Halle si alternano in fiera: qui Zhuoyu Hou, una studentessa cinese, che ha ripreso un’antica tecnica artigianale della sua regione, il Sichuan, per ottenere decorazioni contemporanee salvando una tradizione che si sta perdendo
Il progetto di IDS Vancouver 2016 per Design Milk
Una veduta della zona Strijp-S, alle spalle degli edifici principali, sulla strada che porta alla mostra “Age of Wonderland”
Nello spazio esterno di Strijp-S, il Ketelhuisplein, HeyHeydeHaas ha progettato uno struttura in bamboo in perenne work-in-progress, con area relax, cibo e musica
Agri Meets Design: le fragole crescono in una serra, che fa da infopoint e da sede per una mostra sul tema dell’agricoltura
Agri Meets Design: un esperimento che mette in connessione designer ed imprese agricole
Una veduta del Ketelhuisplein sull’area “Plug in City”
“10 Years of Thomas Eyck, chapter 2/1″0 al Veemgebouw
Un dettaglio al Veemgebouw
“In no particular order”, a cura di Agata Jaworska. al nono piano del Veemgebouw
“In no particular order” al Veemgebouw
“In no particular order” al Veemgebouw
“In no particular order” al Veemgebouw: Studio Ossidiana propone oggetti in cemento ispirati ai tappeti persiani
“In no particular order” al Veemgebouw: ricerca su vetro e pigmenti
“In no particular order” al Veemgebouw: ancora esperimenti sui materiali
“For Play, Shaping Sexuality” alla MU Gallery: progetti con concettuali di design attorno al tema del sesso
Dispositions, la mostra di Ulrike Jurklies sotto lo Skate Park: un’installazione spaziale che offre prospettive multiple e invita lo spettatore a cogliere diversi punti di vista
Maarten Baas Makes Time
Una mostra organizzata da Maarten Bass in collaborazione con la DDW sul tema del tempo, che vede la partecipazione di designer internazionali e un ricco programma di performance: qui ho passato il mio sabato sera a Eindhoven, tra un brindisi e l’altro.
Marteen Baas Makes Time: la mostra che celebra i 15 anni attività del designer, con l’esposizione delle sue iconiche sedie e i progetti sul tema del tempo di una serie di colleghi, che si collocano a metà strada tra arti visive e design, con momenti dedicati alle performance e alla gastronomia
Marteen Baas Makes Time
Marteen Baas Makes Time
Marteen Baas Makes Time
Envisions: Products in process – Part 2
Affacciato sullo stesso cortile della mostra di Maarten Baas, c’è lo spazio allestito da Envisions: li avevo scoperti a Milano e ne ho scritto tanto (qui e qui in particolare) e ora ho potuto ammirare la seconda parte del progetto, con nuovi designer coinvolti.
Nuovi progetti per Envisions: stavolta l’installazione è verticale e occupa tutto il lato finale di una grande stanza per il resto vuota
Envisions, dettaglio
Envisions, sabato sera: quello che rimane a terra dopo il primo giorno di DDW :)
Sectie C
La sezione della DDW più lontana dal centro (per fortuna ci sono navette e taxi gratuiti in questi giorni!): artisti e designer aprono i loro studi al pubblico, allestiscono mostre per l’occasione e organizzano workshop.
La mostra di Nacho Carbonell a Sectie C
La mostra di Nacho Carbonell a Sectie C
La mostra di Nacho Carbonell a Sectie C
“De Voyoeurs” nelle vetrine di uno dei capannoni di Sectie C
Sectie C si svolge in una zona distante dal centro, a est della città, in spazi ex industriali oggi ricovertiti come studi di designer e artisti
Studio Harm en Elke
L’esterno dello spazio del collettivo Collaboration-O
L’interno dello spazio del collettivo Collaboration-O
Una delle installazioni di Collaboration-
Il laboratorio di 8r Beton, che realizza oggeti in cemento
Ancora da 8r Beton
Nello spazio temporaneo di Crioll, un’installazione di String Pocket con gli interventi su muro di Miguel Valinas
Un’altra vista dell’interno di Crioll a Sectie C
: POUn muro dell’esposizione di Victor Sonna a Section C
Dutch Invertuals: Power Play
Anche questo per me era un must: ho avuto poco tempo per vistare la mostra di Dutch Invertuals quest’anno, ma ce l’ho fatta! Come sempre, tanti esempi di design sperimentale stavolta declinati attorno al tema del sovraccarico di energia.
Una veduta della mostra di Dutch Invertuals
Un’atra veduta della mostra di Dutch Invertuals [foto Dutch Invertuals]
Van Abbemuseum
La mostra di quest’anno si intitola Broken White e coinvolge gli studenti della Design Academy su una riflessione sul colore, sotto la guida di Mathieu Meijers.
Broken White, la mostra al Van Abbemuseum durante la Dutch Design Week 2016 [foto Peter Cox]
Broken White, la mostra al Van Abbemuseum durante la Dutch Design Week 2016 [foto Peter Cox]