Ho scoperto il progetto alhelì sulla bacheca di Alice Lotti su Facebook: ho subito chiesto informazioni e mi sono innamorata del progetto.
Così ho pensato che fosse interessante farlo raccontare direttamente da Matteo Pont [MP], uno dei fontatori del graphic design collective boumaka, e da Tanja Di Piano [TDP], psicologa italiana che opera nella fondazione ecuasol a Quito.
Sulla pagina FB si legge: “La storia di un libro nato dalla fantasia di un gruppo di bambini cresciuti nella periferia di Quito, che incontra il talento di 7 illustratori italiani.” Come è avvenuto questo incontro?
MP: Il progetto nasce dall’incontro tra boumaka ed ecuasol, due realtà molto diverse tra loro eppure accomunate da sensibilità comuni.
Boumaka è entrata in contatto con ecuasol, fondazione franco-ecuatoriana che opera in Tiwintza, quartiere problematico nella periferia nord di Quito grazie a un’amica italiana che da quasi un anno lavora come psicologa presso la fondazione, a stretto contatto ogni giorno con i bambini che hanno ideato le storie presenti nel libro.
Sua è stata l’idea di questo libro. Idea che abbiamo accolto a braccia aperte per la bontà dell’iniziativa.
Vuoi raccontare cosa è e come opera Ecuasol?
TDP: Ecuasol è una fondazione Franco-Ecuatoriana situata in Tiwintza, quartiere svantaggiato della zona nord di Quito il cui obiettivo è aiutare circa 60 bambini dai 6 ai 20 anni nella loro crescita mediante un approccio a 360 gradi sulla loro vita e le loro problematiche. Fornisce una possibilità di crescita alternativa a quella che può venire offerta dalle prospettive di un quartiere come Tiwintza impegnandosi giornalmente in diversi servizi quali supporto all’istruzione scolastica, supporto psicologico ai bambini e alle famiglie, check up annuali e visite mediche specialistiche e organizzazione e allestimento di workshop e attività ludico/ricreative.
E perché un libro di racconti?
TDP: Il progetto di scrittura creativa di un libro con e per i bambini di un quartiere come Tiwintza, nasce dalla consapevolezza di quanto poco spazio sia stato dato alla loro fantasia e creatività. Il progetto è nato in piccolo, in un angolino di una biblioteca per bambini, mentre ero alla ricerca di nuovi libri per fare workshop con i bambini della fondazione. È nato dalla volontà di mostrare e dimostrare loro come un’idea e una storia, così astratte e impalpabili, possano prendere forma nella concretezza di un libro illustrato.
È nato dalla voglia di aiutare questi bambini, negli anni in cui si va definendo la loro forma mentis, ad aprire i loro pensieri verso nuove prospettive, fargli esplorare nuovi mondi, fuori e dentro di sé, per valorizzarli e dargli una possibilità di crescita differente da un apprendimento prettamente scolastico. Un altro approccio educativo che si affianca al tipo di lezioni che sono abituati a ricevere durante il loro percorso di vita. La portata che sta raggiungendo questo progetto, le persone meravigliose che stanno partecipando e tutto l’aiuto che stiamo ricevendo in maniera completamente gratuita invece, nasce dalla passione e il coinvolgimento di Matteo e dei boumaka. Senza di loro non sarebbe mai sbocciato in maniera cosí grande e incredibile.
Cosa significa Alhelì?
MP: Alhelì è il termine spagnolo per definire i fiori spontanei, che hanno il grande potere di crescere in qualsiasi contesto, contro ogni aspettativa della natura, anche in mezzo alle avversità.
Così come la fantasia di questi bambini, libera di sbocciare senza limitazioni, in un quartiere spesso difficile per la loro infanzia.
Come sono stati scelti gli illustratori che partecipano al progetto?
MP: Con il team di lavoro abbiamo cercato di trovare dei segni differenti, che sposassero le differenti tipologie di storie presenti all’interno del volume.
Un gruppo di amici conosciuti negli anni che ha deciso di collaborare gratuitamente a questo progetto mettendo a disposizione esperienza e creatività a favore dei racconti che sono stati scritti dai bambini di Ecuasol.
Quando uscirà il libro? Dove si potrà acquistare?
MP: Abbiamo ricevuto giusto ieri le tavole degli illustratori (3 per ogni racconto). Entro fine ottobre il libro sarà pronto per la stampa che verrà realizzata in collaborazione con Favini, sulla sua esclusiva carta Remake, nata da un processo di riuso creativo di sottoprodotti del cuoio che sostituiscono 25% di cellulosa FSC.
Il libro sarà pronto prima di Natale, momento in cui il verrà distribuito in una rete di librerie attente al mondo dell’illustrazione e della progettazione visiva come N:B Nota Bene a Torino e 121+ Corraini a Milano e l’intero ricavato delle vendite sarà consegnato alla fondazione Ecuasol per finanziare l’acquisto del materiale scolastico e le spese mediche per il prossimo anno.
È interessante (e d’ispirazione) vedere che un collettivo di graphic designer prenda parte ad un progetto condiviso con un’associazione che lavora nel sociale. Prevedete altre collaborazioni del genere in futuro?
MP: Per noi è stata una prima volta, non ci siamo mai lanciati in un’avventura simile prima d’ora. Data l’intensità del progetto e le emozioni che ci sta regalando, speriamo vivamente di poter collaborare in futuro con realtà simili legate al mondo del sociale, cercando di fare qualcosa di buono per una volta tanto, in un campo in cui generalmente i valori umani vengono messi in secondo piano a favore del marketing e del profitto.
Ragazzi, grazie, buon lavoro e in bocca al lupo!
Che dire? Non vedo l’ora che il libro sia stampato per poterlo sfogliare e presentarlo anche qui: stay tuned!
Gli illustratori che hanno preso parte al progetto: Elyron, Alice Lotti, Daniela Goffredo, Happycentro, Hikimi, Marco Cazzato, Serena Ferrero, Gianluca Cannizzo.
Non poteva non esserci anche Marco Cazzato! Grazie amica che scovi cose così