Knit Wit è un magazine statunitense con uscita semestrale che racconta l’arte tessile in tutte le sue forme e le persone che si sentono parte di questa grande comunità.
Il primo numero è uscito lo scorso autunno ed era stepitoso, il secondo è uscito da pochi giorni: nell’attesa di riceverlo a casa ho avuto la possibilità di sfogliare la versione digitale e sono rimasta davvero colpita!
Prima di tutto, l’editoriale, in cui Zinzi Edmundson, fondatrice della rivista con Gigi Jack, dichiara l’intento di creare una vera e propria “community formata da fiber artist, makers e fan della rivista”. E io ci sto alla grande!
Nei mesi scorsi ho avuto l’occasione di scambiare qualche e-mail con Zinzi e così ho scoperto alcune cose su di lei. Mi piace avere dettagli in più sulle persone che stanno diero ai progetti di cui scrivo e ancora una volta sono rimasta affascinata.
Zinzi è cresciuta sulla east coast, ma vive a Los Angeles da 12 anni e ha lavorato negli ultimi 7 anni come scrittrice freelance per Refinery29, Dwell, Nasty Gal e come copywriter per Vans e Nixon. Più di recente ha lavorato per due riviste, una dedicata a moda e surf – FOAM magazine – e l’altra dedicata alla cucina – Bon Appétit.
Ora che ha fondato Knit Wit, continua a scrivere come freelance e ha pure una band con il marito: il gruppo si chiama Kisses, l’ho ascoltato su Bandcamp ed è ufficialmente nella mia playlist estiva!
Qualche preview sul secondo numero di Knit Wit
Nella seconda uscita si parla per 99 pagine di tanti argomenti, tra i quali spiccano le tinture naturali, i costumi da bagno all’uncinetto, gli aquiloni artigianali (pazzeschi!) e il ricamo decorativo su jeans: sono così felice di farti vedere alcune immagini in anteprima!
Dopo il workshop con Anna Maltz sono in fissa con il rammendo decorativo dei jeans. E questo esempio è strepitoso, ma decisamente pro! Non mi sento proprio in grado, ma è di grande ispirazione.
Anche la tintura naturale torna e ritorna in questo 2015: Kristin Amber Morrison vive e lavora in campagna, coltiva le piante tintorie e sembra decisamente felice. E il suo studio è una gioia per gli occhi!
Erin Considine e Lauren Manoogi lavoravano fino a poco tempo fa nello stesso spazio a New York. Ora, grazie alla crescita dei loro business, ciascuna ha un proprio laboratorio.
Erin disegna gioielli, sperimenta come fiber artist e sa tingere la lana in modo naturale. Lauren crea maglioni con lana che arriva dal Perù, dove si reca di persona ogni 2 mesi, instaurando un vero rapporto di lavoro, fiducia e amicizia con il suo produttore peruviano e con le tessitrici locali.
Due designer di gioielli che lavorano insieme pur vivendo su coste opposte: la storia di Cave Collective, sotto forma di intervista di Cat Lauigan a Annie Edmonds.
Il servizio dedicato ai migliori filati del momento è curato nei minimi dettagli, grazie allo styling di Clare Nicholson e le fotografie di Gary Maclennan. E se sei rapito da questa foto, come lo sono io, non ti puoi perdere l’intero servizio!
Una visita nello studio della fashion designer Ryan Roche, per scoprire i suoi preziosissimi maglioni in tinte tenui che vanno dall’avorio al rosa cipria.
Alcuni scatti dall’editoriale finale, con look total white e tanto verde.
wow che meraviglie… Grazie!