Durante la giornata dedicata alle blogger #cfstyle organizzata da CasaFacile, abbiamo avuto modo di sperimentare di persona le sedie Varier. Tornata a casa, ho rispolverato la mia attitudine da ricercatrice e ho fatto mille approfondimenti, come ai tempi dell’università: ora ti racconto cosa ho scoperto.
Su Varier
Costola dell’azienda norvegese Stokke (quella della mitica sedia Tripp Trapp, must di tutte le mie amiche mamme), Varier nasce nel 2006 con lo scopo di occuparsi esclusivamente della divisione Movement by Stokke, producendo sedie che seguono i movimenti naturali del nostro corpo, secondo la filosofia dell’active sitting.
La sedia icona di Varier è certamente la Variable balans, l’originale sedia inginocchiatoio progettata da Peter Opsvik nel 1979: impossibile che tu non l’abbia mai vista e magari anche provata.
Le sedute Varier sono il risultato di una filosofia che pone l’uomo al centro di ogni creazione. Il corpo umano è l’elemento di partenza nello studio e nella ricerca del design. Di esso conosciamo le posizioni che ne favoriscono la distensione. Sappiamo su quali punti agire per sostenerlo. Sappiamo anche che è stato programmato per muoversi, e che per questo non dovrebbe mai restare immobile troppo a lungo. Le forme delle nostre sedute, per quanto audaci e non convenzionali, sono state disegnate sulla base di questi principi. Perché non esiste creatività senza funzionalità.
Su Peter Opsvik
Peter Opsvik è un product designer norvegese che si è occupato della progettazione di numerose sedie, basandosi su una filosofia del movimento da lui stesso concepita e che sta alla base di tutti i prodotti Varier.
Partendo dall’assunto che non esista un’unica postura corretta e ritenendo che il nostro corpo cerchi intuitivamente la posizione di seduta ideale, Opsvik ha progettato le sue sedie cercando di integrare in esse la maggior possibilità di movimento possibile.
perché la cultura dell’arredamento ci ricopre di comfort in alcune aree, ma ci obbliga a sedere scomodamente attorno ad un tavolo?
Visita il sito di Peter Opsvik per approfondire il suo lavoro e magari consulta il bel catalogo Rethinking Sitting, ed. Gaidaros, Oslo 2008 (è sicuramente possibile consultarlo alla biblioteca della GAM di Torino e alla Fondazione Cini di Venezia). Nel catalogo è possibile approfondire davvero tanto sul processo creativo che ha portato il designer a ripensare forma e funzione della sedia.
Su Actulum
La mia sedia del cuore? Senza dubbio ACTULUM.
È bastato un minuto per convincermi: la seduta è comoda e sembra decisamente adatta a chi, come me, lavora molte ore al computer. Il valore aggiunto è racchiuso per me nella possibilità di rilassarsi appoggiandosi allo schienale e facendosi cullare dalla sedia a dondolo, caratteristica che la rende ideale anche per l’uso nel tempo libero: mi ricorda la sedia della nonna, ma in versione contemporanea, perché il design è davvero minimale, serio ma non freddo, adatto alla zona ufficio, ma perfetto anche nella zona giorno.
Questa sedia permette di mantenere, durante il lavoro, la spina dorsale nella corretta postura e il corpo bilanciato: c’è un movimento continuo e quasi impercettibile che aiuta i muscoli a tonificarsi e che previene tensioni nella zona cervicale. Nel momento di relax poi, appoggiandosi all’indietro, la schiena è sostenuta perfettamente da schienale e braccioli flessibili.
La sedia Actulum, progettata anch’essa da Opsvik nel 1995, quest’anno festeggia il ventesimo anniversario e Varier ha pensato bene di farne una nuova versione, presentata a gennaio 2015: la sedia è ora più slanciata e lo schienale ottimizzato, perché ha ora la possibilità di muoversi insieme alla schiena, sostenendola esattamente dove necessario.
La struttura è in legno laminato con anima in faggio, robusto e durevole, con uno strato superficiale in frassino, che rende la superficie più gradevole ed è disponibile con una finitura naturale o laccata nera (come quella che abbiamo provato, meravigliosa!).
C’è ancora un motivo per il quale sogno una sedia Varier: tutti i fornitori soddisfano standard qualitativi ed ecologici piuttosto elevati (puoi scoprire di più qui).
{Cerca l’hashtag #ilovevarier per scoprire i post delle altre blogger #cfstyle!}
>> Varier ha anche un blog su cui pubblica periodicamente le news sui prodotti, alternate a contenuti di vario tipo sulla sedentarietà: per esempio ho scoperto i lavori dell’illustratore John Holcroft. Grazie Varier!
Ti ci vedo proprio su questa sedia!!!