Un’edizione non sfavillante, l’ultima Operae: Independent Design Festival. I progetti collaterali sembravano a tratti più interessanti degli espositori (ne ho parlato qui). Per fortuna però c’è sempre qualcuno che spicca.
In ordine rigorosamente alfabetico, ecco la prima metà dei 16 espositori che hanno attirato la mia attenzione.
Designer italiani e internazionali che coltivano intelligenza e autonomia creativa facendosi fulcro dell’intera filiera produttiva.
Alessandra Roveda
Avrei voluto tanto incontrare Alessandra Roveda di persona, peccato che non fosse allo stand quando ci sono passata! Che poi, più che uno stand era un angolo con un allestimento degno di una mostra di livello: l’installazione era quasi fuori luogo, tanto è il livello artistico del suo lavoro, che esula, per definizione, dall’utilità e dalla praticità tipici del design. Lei, una designer di formazione che sa guardare oltre; il suo spazio, una delizia per gli occhi, un angolo di sogno che fa scintillare gli occhi.
Ariafritta
Ariafritta nasce dall’idea di due ragazze di Como che dichiarano: “Ci siamo fatte le sciarpe e le borse che ogni giorno vorremmo indossare.” E che anch’io vorrei indossare, e che scommetto molti di voi vorranno indossare.
Naturalmente il mio pezzo preferito è lo zaino, il più costoso della collezione. Resta un sogno per ora, ma è ufficialmente in wishlist.
Eetico
Eetico è un progetto nato per creare sinergie tra designer e artigiani sul territorio toscano. Qui a Torino è stata presentata la serie “Le Cinque”, lampade realizzate utilizzando una comune rete da pollaio, che diventa preziosa grazie ad un trattamento di doratura e alla lavorazione manuale di ogni singolo oggetto.
Giovelab
Giovelab è porcellana e gres dal Trentino. Oggetti di spessori minimi, poetici: la collezione della stagione autunno-inverno, presentate qui in anteprima, è favolosa perché si adatta a soluzioni eleganti, così come a versioni della tavola più contemporanee ed informali.
Jamais Sans Toi
Jamais Sans Toi è una conferma, anno dopo anno. I loro gioielli sono belli belli in modo assurdo (e senza ironia). Il loro anello in ottone e porcellana bianca è il mio preferito e lo sfoggio in ogni occasione. Sono tradizionalista e amo alla follia la loro prima collezione, anche nelle varianti colore (oltre a bianco e nero, ora anche grigio e tortora) che hanno aggiunto nel tempo. Mi devo ancora abituare alle nuove forme squadrate della collezione Pixel, ma credo che non sarà un problema.
Johnny Hermann
Camp è un nuovo prodotto di Johnny Hermann, presentato in anteprima. Si tratta di qualcosa di meraviglioso: un vaso in legno di castagno o olmo con una gabbia metallica smaltata con colori accesi che custodisce una piccola pianta grassa. E poi nello stand c’erano i mitici Wooden Popsicles scolpiti a mano e i Fortune cookies, in legno massello e fusione in argento 925.
Laboratorio Zanzara
Il Laboratorio Zanzara è una cooperativa sociale che opera per permettere l’integrazione di persone affette da disagio mentale, attraverso un lavoro prettamente creativo. Mi ricordo quando vivevo vicino alla vecchia sede e quasi tutti i giorni guardavo la collezione di vasi crescere dalla vetrina sulla strada.
Come dichiarano, il fine del progetto è “la valorizzazione del singolo, delle sue abilità e attitudini con l’obiettivo di svolgere attività lavorative i cui risultati possano essere qualitativamente apprezzabili per poter essere esposti e commercializzati; questo processo consente alle persone di confrontarsi e integrarsi con il mondo esterno, rendendole parte attive della società”.
lepalle.it
Lo stand di lepalle, che proprio non posso tralasciare: quest’anno ho l’onore di essere l’autrice di una delle palle di Natale. Quest’anno, alle ormai consuete decorazioni per l’albero disegnate da Elyron (almeno a Torino sfido a trovare qualcuno che ancora non ce l’ha), si sono affiancati altri prodotti: tovagliette per la colazione, grembiuli e t-shirt. Babbo Natale mi regalerà quella con su scritto: “Il nero mi sfina”.
[sotto: la mia palla alla Festa delle Palle, che mi sono persa! fotografia by Videostille via Facebook]
Nel prossimo post su Operae: Less is Home, Livia Polidoro, Micromacro, Mnmur, More than One, Mr. Nico, Nina and other little things, Tonki.
Not a sparkling edition, where side projects appeared sometimes more interesting than exhibitors (read here). But there is always someone who stands out, fortunately.
In alphabetical order, here’s the first half of the 16 exhibitors who have caught my attention.
Italian and international designers who cultivate intelligence and creative autonomy becoming fulcrum of the entire production.
Alessandra Roveda
I really would like to meet Alessandra Roveda in person, too bad she was not at the stand! Her corner display was worthy of an important exhibition: the installation was almost out of place, as her work is really artistic and goes beyond utility and pragmatism typical of design. she is a professional designer who knows how to look beyond; her space was a feast for the eyes, a piece of dream that made my eyes sparkle.
Ariafritta
Ariafritta was born thanks to two girls from Como claiming: “We made scarves and bags that we would like to wear every day.” And what I would wear, and I bet many of you will want to wear.
My favorite piece is the backpack, the more expensive of the collection, of course. It is a dream for now, but it’s officially on the wishlist.
Eetico
Eetico is a project developed to create synergies between designers and artisans in Tuscany. Here in Turin they presented the series “Le Cinque”, lamps realised using an ordinary chicken wire, made precious by a gilding treatment and by the handmade operation on each piece.
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Giovelab
Giovelab G is porcelain and stoneware from Trentino. Poetic objects, in minimum thickness: the autumn-winter collection, previewed here, is amazing because it perfectly fits to elegant solutions, as well as more contemporary and informal table settings.
Jamais Sans Toi
Jamais Sans Toi is surprising me, year after year. Their jewelry is really, really ridiculously good-looking (there’s no sarcasm here). Their brass and white porcelain ring is my favorite and I wear it in any occasion. I am madly in love with their very first collection, now available in different colours (traditional white and black, but also gray and taupe). I still have to process the new Pixels collection shapes, but I think it won’t be a problem.
Johnny Hermann
Johnny Herman Camp, previewed here, is something wonderful: a pot in chestnut or elm wood with a metal cage glazed in bright colors, which houses a small succulent plant. He presented many products, including the legendary hand-carved Wooden Popsicles and Fortune Cookies, made in solid wood and sterling silver.
Laboratorio Zanzara
Laboratorio Zanzara is a social cooperative operating to help the integration of people with mental disorders, through a purely creative work. I remember when I was living near the old lab and I looked at the pot collection growing, throw the street window.
The aim of the project is “the development of the individual, of their skills and attitudes in order to carry out work activities whose results can be qualitatively significant to be exhibited and sold; this process allows people to integrate with the outside world, making them active part of society.”
lepalle.it
This year I have the honor of being the author of one of the lepalle. This year, besides the already traditional Christmas balls designed by Elyron (at least in Turin it’s difficult to find someone who still does not have them), new products have been presented: breakfast placemats, aprons and t-shirts. Santa Claus will bring me the one which says: “Il nero mi sfina” (Black makes me look skinnier).
[below: my own ball at Festa delle Palle, the event I miss… photo by Videostille via Facebook]
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