Nel corso della scorsa settimana molte persone mi hanno chiesto com’era andata a Vicenza, durante la mia due giorni ad Abilmente. Me l’hanno chiesto in tanti, forse perché sapevano che era un appuntamento che attendevo da un po’. Sono partita sapendo che sarebbe stato un weekend memorabile, e avevo ragione.
Il primo giorno (venerdì) è iniziato con la sveglia all’alba, per una volta una di quelle piene di attesa, come quando da bambini si sapeva di partire per una gita e si scattava fuori dalle coperte al primo drin. Poi un viaggio in treno, rilassante e sorprendente: ho scoperto che esistono anche treni che non puzzano, così diversi da quelli che appartengono al mio passato da pendolare. Il treno era fin troppo tranquillo… e allora non poteva mancare uno dei miei momenti-comiche: ho passato un’ora buona a cercare di dividere un filato a 5 capi in 3 parti (2-2-1), riuscendoci solo parzialmente, tra gomitolo che è caduto 100 volte, nodi a go-go… penso di aver intrattenuto il piccolo pubblico di vicini di posto come un giocoliere maldestro. Me li immagino arrivare a destinazione e raccontare, sorridendo, di quella buffa ragazza che proprio non ce la faceva. Perché ricordiamolo fin da subito: Gaia Segattini aveva proposto l’hashtag #dementeadabilmente e io volevo essere all’altezza.
Sono arrivata in fiera presto per partecipare alla conferenza La creatività come fonte di realizzazione personale, opportunità e business, promossa da MOICA (Movimento Italiano Casalinghe) e da Hobbydonna, primo portale web italiano di creatività femminile. Al tavolo e in sala erano presenti donne di tutte le età: è bello avere così conferma di quanto si dice di solito tra noi, quando si ragiona dell’eredità enorme che, grazie all’impegno di ogni crafter che nel suo piccolo impara qualche tecnica, si sta tramandando, interpretando, modernizzando, condividendo.
Trasformare però la propria passione in lavoro non è facile. Gabriella Trionfi, fondatrice di Hobbydonna, è chiara e diretta, non fa giri di parole: non solo fare il salto non è facile, ma non è per tutti. Per lavorare online oggi ci vogliono determinazione, conoscenze approfondite nell’uso degli strumenti del web, bisogna imparare a fare belle foto e sapere l’inglese, oltre che, naturalmente, sapere scrivere bene in italiano.
Gabriella è la prima persona che sarò fortunata di conoscere in questi due giorni. Il suo passato da programmatrice informatica mi fa sentire in sintonia con lei e la sua storia me la fa ammirare: una donna creativa ma con uno spiccato senso pratico, con notevoli conoscenze tecniche, che è stata in grado di fondare, portare avanti e sviluppare un portale come Hobbydonna, attivo da 13 anni. La cosa per cui l’ammiro di più è l’aver saputo fare rete, insieme ad altre donne altrettanto intraprendenti, come la commercialista-creativa Carmen Fantasia, che sul sito offre consulenze gratuite. Sì, avete capito bene: leggete la sua rubrica Diritto e Rovescio, magari acquistate la sua guida Fisco Amico e, in ogni caso, per qualunque dubbio, scrivetele una e-mail.
Seguono gli interventi di Gaia Segattini a.k.a. Vendetta Uncinetta, Donatella Ciotti, Mariarita Macchiavelli a.k.a. Donna Rita e Wilma Strabello (fuori programma), che raccontano le loro esperienze.
Per avere sapere qualcosa di più su quanto detto durante la conferenza (e non solo) rimando al post che ha scritto Paola di Oltreverso >> qui
e alle foto che ha pubblicato su Instagram.
Poi, già che ci siete, scaricate con un clic il pdf dei primi 100 #lavorettinsieme.
Che ridere pensarti tra i gomitoli… hihihi…. comunque hai ragioni, donne speciali e appassionate. Non è facile! Grazie per la citasiùn….****
Per non parlare delle donne di cui parlerò nella seconda parte! Ti sei persa un’atmosfera davvero fantastica & cretina al tempo stesso con l’Ice Cream Team! ;-)