Prendete una sede grande e luminosa, quella di Avanzi a Milano, con annesso bar che serve indimenticabili torte e piatti svedesi (Upcycle).
Aggiungete un ricco programma di conferenze, workshop pratici e workshop teorici: così tanti e interessanti che per forza si doveva rinunciare a qualcosa, anche se a malincuore.
Il tutto condito dalla conoscenza con tante persone davvero simpatiche, che hanno saputo creare, tutte insieme, un ambiente rilassato e piacevole. Avendo le idee poco chiare sul mio futuro negozio Etsy, è stato terapeutico scambiare informazioni con le ragazze che già da tempo si stanno cimentando con questa impresa.
Perché di fare impresa si tratta, anche se in piccolo, anche se nel tempo libero, e di fare rete, attraverso la formidabile organizzazione dell’Etsy Italia Team. Per la prima volta ho avuto l’occasione di confrontarmi con qualcuno che ci è passato, che capisce i miei dubbi e, soprattutto, condivide davvero le mie passioni.
Ecco perché già mi manca.
Workshop #1 | Lumi con IreneAgh
Una tecnica fotografica di sviluppo su tessuto, perfezionata negli USA e prodotta attraverso una campagna di crowdfunding su Kickstarter, finanziata al secondo tentativo. Jessi Janet, ideatrice di Lumi, ci insegna che grazie ad una buona idea e alla costanza si può sviluppare un’impresa.
Si tratta di stendere il prodotto, sovrapporre oggetti piatti o un negativo su acetato ed esporre alla luce del sole per qualche minuto (anche qualche ora nel caso la giornata sia nuvolosa). Irene Renon è un’ottima insegnante, il workshop è divertente, ma alla fine non sono così convinta che questo metodo sia adatto a me: non mi convince la limitata scelta dei colori (blu, rosso, arancione) e il prezzo del prodotto è decisamente alto, sebbene la resa sia ottima.
È in ogni caso interessante che Irene stia sperimentando la tecnica, perché a forza di prove si possono trovare applicazioni alternative: anche sul sito di Lumi ci sono alcuni esempi che non mi sarei aspettata, come bracciali in legno e paralumi in stoffa.
Workshop #2 | Stampomatica con Tecnificio e Lino’s Type
Cosa sarebbe successo se Gutenberg avesse avuto tra le mani una stampante 3D? Si presenta così questo misterioso workshop. Misterioso perché arriviamo tutti al tavolo del workshop senza sapere bene di cosa si tratta.
Per essere sinceri, io ho sbirciato il turno precedente, ma prima del Craft Camp ero riuscita a trovare poche informazioni sulla stampomatica: solo un video della presentazione alla Maker Faire di Roma, che in due minuti mi ha fatto innamorare. Ebbene, il mio amore è stato confermato dalla pratica! E devo dire che era anche piuttosto conteso dagli altri partecipanti…
Insomma, l’idea di Laura Veronesi (Lino’s Type), Patrizia Bolzan e Marcello Pirovano (Tecnificio) è decisamente piaciuta! Eh, ma quindi di cosa si tratta? È semplicemente una irresistibile mini pressa da stampa.
Non è ancora in vendita, ma tenete d’occhio il sito, perché secondo me è un acquisto che vale la pena di prendere in considerazione.
Workshop #3 | Riciclo creativo con Vendetta Uncinetta
Arrivo con almeno 4 paia di calze in borsa, nel dubbio ne ho portati di tutti i tipi. Ma sapevo già quali avrei usato. Sono i calzettoni che mi hanno scaldato nei mesi di lavoro in mezzo ai boschi (non come boscaiolo, ma in ufficio, in una casa in mezzo al bosco), giganti, ma confortevoli.
La loro degna sepoltura è stata questo workshop. Gaia Segattini (che di certo non ha bisogno di presentazioni) ci assicura da subito che a fine giornata avremmo parlato al nostro pupazzo… beh io già quasi parlavo ai miei calzini, che ne hanno passate così tante con me… figurarsi dopo!
Si tratta del laboratorio più impegnativo tra quelli a cui ho partecipato, perché, sebbene non sia tecnicamente difficile e Gaia sia una maestra davvero brava, il tempo a disposizione è appena sufficiente, il lavoro da fare è tanto! E tra una chiacchiera e l’altra un po’ mi perdo…
Ma il risultato finale è sorprendente: sono stata io a fare questo?!